Mi chiamo Raffaella e sono mamma di due bambini di 5 e 3 anni.
Ho vissuto due esperienze di allattamento completamente diverse l’una dall’altra. Prima di avere Anna mi ero sempre immaginata quanto sarebbe stato bello, rilassante e intimo allattarla e darle ancora fisicamente una parte di me, ma in pratica non andò proprio così.
Appena nata non si attaccava bene al seno e dopo poco si addormentava, non stimolando così la produzione del latte. Anna aveva perso peso, allora in ospedale e nei giorni successivi le davo il latte che prendevo col tiralatte e in più le davo l’aggiunta di latte artificiale col biberon.
Tutto questo ogni due ore circa, calcolando tutta la preparazione, tiraggio e sterilizzazione.
Mi sono sentita delusa ed arrabbiata non ero riuscita a vivere serenamente un’esperienza che doveva essere bella e naturale.
Gli ormoni, la stanchezza,le ragadi, l’inizio di mastite, le mie aspettative… ma essendo una persona molto determinata e testarda dopo un primo momento di grande sconforto ho deciso di usare per più di un anno un dispositivo di allattamento supplementare chiamato DAS, che mi aveva proposto una bravissima ostetrica.
Questo dispositivo era un contenitore di plastica simile ad una bottiglietta, messo al collo come una collana. Dal tappo partivano due cannucce che attaccavi ai seni dalle quali usciva il latte. In questo modo il bambino si attaccava al seno bevendo il tuo latte ed il latte artificiale.
In questo modo l’ho “allattata” per 13 mesi.
Esperienza che alla fine mi ha insegnato tanto: l’allattamento è importante ma in fondo è uno dei tanti modi con cui puoi entrare in comunicazione con tuo figlio ancora piccolissimo trasmettendo amore e vicinanza.
I neonati sono un mistero e scoprire altri modi per comunicare con loro è un’avventura.
Con Alberto invece l’allattamento è stata una passeggiata. Appena venuto al mondo ho chiesto alle ostetriche di darmelo subito senza lavarlo e vestirlo e ho cercato subito di attaccarlo al seno… per fortuna con successo. Finalmente ero riuscita a vivere anche questa esperienza, bella, intima e rilassante.
Ho allattato fino ai tre anni e quando ho deciso di smettere, spiegandolo a mio figlio, è stato facilissimo per entrambi.
Ripensando alle due diverse esperienze, posso concludere dicendo che “niente capita per caso” e che la prima esperienza se pur difficile ha arricchito e reso più consapevole l’altra.
Raffaella